Il 4 Novembre 1966 l'italia del nord e quella centrale, furono interessate da gravi criticità idrogeologiche. A Firenze ed in altri comuni lungo il suo corso, l'Arno straripò arrecando gravissimi danni alla popolazione ed al patrimonio culturale.
Di seguito è riportata la testimonianza diretta di Carlo Ciapetti (I5CLC) che organizzò sul posto una rete radio di emergenza e che rilasciò questa intervista al giornale online OK! Mugello nel 2016, in occasione della cinquantesima ricorrenza di quei fatti.
Nei primi giorni del novembre 1966, l'Italia fu interessata da una forte ondata di maltempo. Molti fiumi strariparono e una devastante alluvione si abbatté su molte città: Firenze, Trento, Siena e Venezia.
In piazza San Marco, che si trova a circa mezzo metro sul livello medio del mare, l'acqua raggiunse l'altezza di 150 cm. La città, isolata e assediata dall'acqua per quasi 24 ore, fu del tutto impreparata ad affrontare l'evento eccezionale.
Il 6 maggio 1976, alle ore 21.00. una scossa di terremoto di 6.4 della scala Richter colpì il Friuli, in particolare le province di Udine e Pordenone. I Comuni che subirono maggiori vittime e danni furono Gemona, Venzone, Bordano, rtegna, Osoppo, Forgaria. Tenendo conto della seconda scossa distruttiva, verificatasi il 15 settembre (6.1 scala Richter), in totale i morti furono 993 e i senzatetto circa 80.000.
Il 23 novembre 1980, alle ore 19.35, una violenta scossa di terremoto di magnitudo 6.9 della scala Richter, seguita in successione da una seconda, sconvolge in due minuti una vastissima area compresa tra la Basilicata e la Campania, l'Irpinia.
Tra i comuni più colpiti si registrano Bisaccia, Castelnuovo di Conza, Conza della Campania, Laviano, Lioni, Santomenna, Sant’Angelo dei Lombardi, Calabritto, Caposele, Guardia dei Lombardi, Pescopagano, Senerchia, Romagnano al Monte e molti altri.